Il Mistero del mazzo di rose è un testo asciutto. Un testo che parla di donne, dei loro sentimenti, delle loro frustrazioni. Il luogo è la camera di una clinica privata, i personaggi sono due donne: una Paziente e un'Infermiera. Due donne che vivono rigidamente questi loro ruoli, tanto da portarle quasi all'annullamento della loro personalità, della loro femminilità. Nuovi ruoli che si costruiscono e in cui si ritrovano invischiate dopo aver fallito i ruoli di madre,figlia,moglie che la società aveva loro imposto e a cui non sono state in grado di opporsi, rinunciando, per potercisi calare, ai loro sogni, alle loro ambizioni, alla loro persona. Due donne che si incontrano e che diventano una lo specchio rovescio dell'altra. Le difficoltà della vita, le violenze subite, le frustrazioni, hanno inacidito i loro caratteri rendendo difficile la comunicazione. Ma dal distacco e dal gelo che respiriamo all'apertura del sipario arriviamo, nell'evoluzione dell'azione scenica, al riconoscimento. Una donna diventa lo specchio dell'altra e diventa spunto per riflessioni e flashback di frammenti di vita passate. Il sogno e la realtà, la lucidità e le visioni si mescolano in un racconto vorticoso di sentimenti dove vengono fuori la fragilità di una donna forte e la forza di una donna fragile. “Un diritto alla debolezza che si contrappone a quel diritto alla forza su cui si modellano i rigori dell'universo maschile" , scrivo Angelo Morino nell'introduzione all'edizione italiana. Ma una debolezza che si fa forza proprio nell'incontro e nell'aiuto reciproco, nella capacità tipica delle donne di uscire dal loro buio grazie all'aiuto di altre donne. Ma prima di giungere a tendersi la mano la strada è costellata di gesti d'amore, di odio, di risentimenti, di cattiveria, di dolcezza.