Uno studio da “Teste tonde e teste a punta” di Bertold Brecht. Scritto da Brecht tra il 1931 e il 1934, durante l'ascesa al potere di Adolf Hitler, Teste tonde e teste a punta è uno dei suoi lavori meno conosciuti. Il testo porta alla luce la discriminazione razziale utilizzata dal potere come pretesto per allontanare lo sguardo dai problemi economici dello Stato. Una società pacifica e non controllata viene soggiogata da un gruppo di ricchi signori con la paura, tramite la creazione di inesistenti distinzioni razziali basati sulla forma della testa. Ogni fatto, ogni male, vengono collegati e spiegati in base alla forma della testa. La commedia declina in farsa grottesca, gli attori, uomini comuni vestono e svestono i panni dei vari personaggi per raccontare come la storia sia maledettamente ciclica, dallo ieri, all'oggi, dal domani alla fantasia tutto torna come un'inesorabile ruota che gira.