"Ci troviamo di fronte ad un meccanismo perverso e malvagio, una favola grottesca, una trama diabolica e paradossale. Lo spettacolo è una commedia, una farsa e una tragedia allo stesso tempo: la commedia di un amore tradito, la tragedia di una violenza assurda che pretende di essere commessa, la farsa di un’intera società ipocrita e connivente. Sempre, al centro esatto della scena, la vecchia signora, come un ragno dei più velenosi, una vedova nera, tesse i fili di queste vicende e attende che la vendetta da lei orchestrata si compia. Una Parca, o la dea della vendetta catapultata a Güllen, una piccola cittadina immersa nella più nera miseria che ancora ricorda un suo recente passato di agi e di una certa rinomanza culturale. Tutta la vicenda ha a che fare con l’amore, con l’abbandono, con l’odio e la sete di vendetta, ma anche con la psicologia della folla, con il potere del denaro, con il cinismo capitalistico e si ammanta allora di orrore e di pietà per la sorte individuale dei protagonisti e di amara derisione nei confronti di una società malata, pronta a speculare sulle proprie vittime. Uno spettacolo divertente, molto fisico e grottesco nelle scelte registiche, che lascia riflettere sulla crudeltà e sull'ipocrisia umana"